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È amara l'acqua dei nostri fiumi:
troppe lagrime abbiamo versato.
Se ci mangia la frana i magri campi
e ci spia la malaria dai canneti,
più ci attacchiamo a questa terra dura,
senza canti e leggende, terra chiusa
tra la roccia e i dirupi, noi che amiamo
l'ulivo che piantiamo nell'argilla
e il grano stento, conteso alla gramigna
e alla palude.
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