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Figlio irascibile ed irrequieto di padre liberto e premuroso tanto da
farlo studiare a Roma e ad Atene. Orazio entrò nelle grazie di Mecenate e Augusto, ma
alle cariche ufficiali preferì l'ozio meditativo dedicandosi alla lettura e alla poesia.
Seguace della dottrina epicurea, fu cantore dell'aurea mediocritas, delle gioie dell'amore
e del vino, della vita serena, della campagna e dell'amicizia. Scrisse due libri di Satire
(Sermones) uno di Epodi, quattro di Odi e due di Epistole. |
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