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Non c'è nulla che possa raggiungerti
stasera. Ad uno ad uno passano i cavalli
tra la Piazza Grande e le strettoie
che portano all'Ulivo della chiesa.
Suona il vespro, non più; io so che fra un'ora
la vecchia dei ceci ricanta quella nenia
e ricomincia a battere sul letto la lana,
fra un'ora si spiegano alla luna le lenzuola,
i fantasmi d'una storia secolare.
Questo paese non ha notti, non ha albe,
mia madre non rivive più tra queste mura,
l'ultima nenia l'ha crepata dentro al cuore.
Un campano dalla porta sembra un urlo
e la voce dice che la notte è triste, la notte è lunga,
dice che manca l'acqua alla fornace, il fieno
nel pagliaio, dice che ogni passo d'uomo nella notte
fa il tonfo d'una vita perduta.
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