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                                                                                                                    di terra & poesia è il primo cd-audio dedicato a quanti stimolati dall'ascolto vorranno conoscere la figura e l'opera degli  autori  in  raccolta scoprendone la bellezza in un rinnovato interesse per la poesia lucana.

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ROCCO SCOTELLARO
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Storiella del vicinato
    
 

 

Era cosi folla di rondini
sulle nostre teste piccine,
era facile sempre
sganciare per le scale
da una spirale di ferro
una farfalla di latta,
e si feriva a segno un'ala,
il becco, il ventre d'un rondinone.
Crescemmo a frotte in ogni vicinato
fiori di delinquenti
piedi nella guazza.
Noi morsicammo
i capezzoli delle mamme,
sono neri ora di fumo gl'incisivi.
E siamo ancora tutti vivi,
rifaremmo i giuochi ad uno ad uno,
non abbiamo più avuto un raduno.
Oh il nostro saluto è primaverile,
è come una cangiata sottile
di sole sull'inferriata
dove in ore distinte
ci sediamo di rado.
E negl'incontri di stagione,
ci si incontra come l'acqua e il sole,
andiamo spiando nei vestiti
gli organi ingranditi
col sorriso sulla fronte.

I primi han scordato l'appello,
era un fischio d'uccello.
Ma siamo tutti presenti i compagni,
fin qua nessuno è caduto,
nessuno di noi è rimasto in campagna,
e nessuno è marchiato dalla fionda.
Il primo e l'ultimo fu buon soldato
dell'armata del quartiere.
Io che fui il pioniere
forse per voi mi son perduto.
Ho le carni verdi del fanciullo battuto.
Vado coi quaderni al petto
infilo le parole come insetti,
mi tengo la testa in altro mondo.
non seguo più gli orari
dell'alba e del tramonto.
Oh le mie ossa rotte,
non sono il più capace saltagrotte!
Dopo un lampo tra i ciliegi
contare fino a dieci
lo scoppio del tuono
io non sono più buono.
Ogni lampo che si spegne, quel dito
che m'insegue mi ha già colpito.
Chi mi fece mettere la firma
ogni giorno che passo da riserva?
M'avete ridotto un tabernacolo.
Il capitano è sempre
il più solo nella battaglia.
Mi affaccio di notte da questa muraglia,
tengo le fila di quei pupazzi
allegri che noi fummo.
M'avete degradato,
m'avete messo di guardia
e non credete che possa tradirvi
e la rondine aggressiva
davanti al mio balcone
svolta a un palmo di mano
dall'occhio del capitano.