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                                                                                                                    di terra & poesia è il primo cd-audio dedicato a quanti stimolati dall'ascolto vorranno conoscere la figura e l'opera degli  autori  in  raccolta scoprendone la bellezza in un rinnovato interesse per la poesia lucana.

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E

T

I

LAURA BATTISTA

 

Ermenegilda
    
 
 
Io ti contemplo, o creatura bella,
come una dolce vision d'amore
che l'aprii di mia vita rinnovella.
Io ti contemplo, e nell'affranto core
sento men cruda, la recente spina
d'altra angioletta, spenta come un fiore
sbocciato sopra rigida collina:
fiore gentil, che mio sospiro e vanto
esser doveva, e mi lasciò tapina '
Ella forse t'invia, forse tu santo
pegno mi sei di quell'arcano affetto
che sì piccina ella mostromnmi ahi ! quanto.
Vieni aspettata al mio materno petto.
o graziosa Gilda, e mi consola
di tanta gioia, che da tè mi aspetto.
Vieni, dolcezza mia ! Pensosa e sola
nel mesto scorrer de la mia giornata
attesi invano una gentil parola.
Qui dove m'ha il destino abbandonata.
appo una gente a cui fia sempre ignota
la mia canzon dall'anima dettata.
Qui ti sofferma: e d'un' eterea nota
m'insegna la magìa, sì che m'ascolti
la gioveutude italica e si scuota ....
Fuggiamo il plauso de le turbe, stolti
che non sanno di vivere e non sono
che vane larve dai bugiardi volti !
E dove alme romite alzano un trono
alla virtù modesta ed infelice
ivi si spanda di nostr'arpa il suono.
Teco, fanciulla mia, dirmi felice
presso il tramonto mi fìa dato ognora:
questa è la speme che formar mi lice
Sulla tua culla. Benedetta l'ora
che nel grembo ti accolsi, o figlia mia,
e ogni dì benedirti io possa ancora ;
Vegli sempre su tè provvida e pia
la divina Possanza, e ti circondi
di virtù, di candor, di leggiadria.
Messaggera gentil d'eterei mondi,
oh resta meco nella valle oscura,
o con teco mi porta, e mi nascondi
Nel mar dell'infinito, ove sventura
non ha poter, ne lagrime, ne affanno;
resta al mio fianco, amabil creatura !
Io scudo ti sarò contro ogni danno
che potria farti la mortai dimora:
qui dov'anco un sorriso è tristo inganno !
Io ti dirò ciò che la donna onora,
ciò che la rende peregrina e santa
e quel che la fa lieta o che l'accora.
E tu m'ascolterai, che in core oh quanta
febbre d'amore, e qual desio racchiudo
di contemplarti in tanta gioia e tanta ...
Mentre in tè sola ogni mio gaudio chiudo,
mentre ne' tuoi sorrisi oblio le pene
di che prodigo fammi il destin crudo;
Tu cresci, o cara. E un dì come n'ho spene,
nova onoranza al tuo gentil paese
reca, e novo al mio cor supremo bene.
Io della sorte affronterò le offese
con invitta costanza, e la più bella
felicità dirò che in tè mi rese.
Dormi per ora, o mia fanciulla, e quella
creatura d'amor che in Cielo abbiamo
vegli sempre al guancial de la sorella !
E di lassù ti arrida, e quanto io t'amo
pensar ti faccia, onde tu paga e lieta
altri affetti non cerchi, e, come io bramo,
spinga il tuo volo a insuperàbil meta.